La coop Arcobaleno investe 3 milioni nel recupero di una ex caserma. Ospiterà servizi tradizionali, un bar e un ristorante senza barriere
Entro la prossima estate, il neo presidente Fabio Conticelli e la direttrice Elena Casadei inaugureranno a Breno una nuova “casa” da affiancare alla storica sede della cooperativa Arcobaleno, una onlus che opera da 35 anni in tutta la valle e che occupa 130 dipendenti. È di pochi giorni fa la demolizione dell’edificio che ha ospitato per decenni la Guardia di finanza, acquisito dalla onlus con uno spazio attiguo, e Conticelli, il vice presidente dell’ANFFAS Ruggero Ferrè (l’associazione ha la propria sede in quella della coop) e il sindaco di Breno Alessandro Panteghini hanno presentato un progetto di recupero da poco meno di 3 milioni che verrà attuato proprio in questo spazio.
I fondi? Il presidente conta di ammortizzarli anche con il sostegno dei tanti benefattori, e venendo ai contenuti, il nuovo prefabbricato su 4 piani verrà realizzato con un sistema di costruzione ecologico battezzato “light steel frame”, che comporta un risparmio dei tempi quantificabile attorno al 40 % e prevede l’utilizzo di acciaio assemblato a secco. Per attuare l’operazione la cooperativa si avvarrà del superbonus, e una volta pronto, l’edificio svolgerà come la sede attuale servizi socio educativi, ma anche importanti novità.
Il totale dei lavori e le spese tecniche richiederanno due milioni e 800 mila euro, e per coprire il tutto Fabio Conticelli fa un grande affidamento proprio sui recuperi (donazioni da parte di enti, provati e istituti di credito), oltre che sul proprio eccellente bilancio. Entrando nei dettagli, al primo piano sarà alloggiato il Centro di Consulenza e Terapia dell’Età Evolutiva (dotato di palestra per la psicomotricità) dedicato alle famiglie e affidato a un’équipe multidisciplinare (psicologo, psicoterapeuta, neuropsichiatra, logopedista e fisioterapista), e nel secondo il nuovo Centro Socio Educativo. Qui gli ospiti con disabilità troveranno maggiori spazi e il loro numero potrà salire a 20 persone.
La coop ha poi in programma un progetto di housing sociale da realizzare al terzo piano, mettendo a disposizione 8 posti letto, ma la vera novità è rappresentata da un secondo intervento di inclusione: si tratta del progetto “Social Food”, che vede in sinergia Arcobaleno, ANFFAS e Istituto alberghiero Olivelli e che si concretizzerà nell’apertura di un piccolo bar al piano terra e di un ristorante al primo nei quali saranno impegnati diversi ragazzi delle due realtà sociali.
Luciano Ranzanici
Tratto da BresciaOggi del 20.11.21