La vecchia finanza è ormai quasi a terra. Le ruspe sono entrate inazione giovedì e già ieri oltre la metà dell’immobile che, fino a vent’anni fa, ha ospitato gli uffici delle Fiamme gialle a Breno, era stato distrutto.
All’orizzonte si delinea la nuova vita dell’area, legata a doppio filo con quella della cooperativa Arcobaleno, che ha acquistato l’immobile giusto un anno fa. Il progetto voluto con passione dall’ex presidente Angelo Farisoglio, sta davvero prendendo corpo e Fabio Conticelli che lo ha sostituito dopo la scomparsa otto mesi fa, ipotizza di completare la struttura entro metà 2022, per aprire all’inizio del 2023. Sarà possibile grazie a un progetto green, chiamato “costruire leggero”, per riuscire a beneficiare di tutti gli incentivi fiscali.
L’ex finanza permetterà di dare corpo a tanti sogni dell’Arcobaleno: il piano interrato e parte del primo sarà dedicato al “social food”, realizzando un ristorante e un bar dove a lavorare ci saranno i ragazzi svantaggiati (sul modello di altre esperienze di successo come 21 grammi a Brescia e Pizzaut di Milano, gestita dagli autistici), in collaborazione con l’Anffas. Sarà un esercizio di qualità, per questo è già stata attivata una collaborazione con l’istituto alberghiero di Darfo, per un percorso formativo per tutti i lavoratori.
A fianco, nella restante porzione del primo piano, sarà potenziato il Centro Terapia dell’Età Evolutiva (CTEE), con spazi più adeguati e stanze per la psicomotricità più grandi. Al secondo piano sarà attivato un secondo Centro Socio Educativo (CSE) dell’Arcobaleno, che potrà passare così da dieci a venti persone ospitate, mentre al terzo si pensa all’housing sociale con otto posti letto. “Vecchia” e nuova struttura sono direttamente collegate tramite il giardino. L’idea iniziale era per una ristrutturazione dell’immobile ma i problemi sismici hanno consigliato la demolizione.
L’operazione ammonta a circa tre milioni: tra recuperi fiscali, scomputi e agevolazioni per le cooperative, all’Arcobaleno costerà 1,2 milioni che si vorrebbero raccogliere con un’operazione di fundraising e con l’immancabile generosità che da sempre abbraccia la cooperativa.
Giuliana Mossoni
Articolo del Giornale di Brescia del 20.11.21